Quello che devi sapere in una gara di bodybuilding
Intervistatore di garebodybuilding.it è Matteo Picchi
Ospiti dell’episodio: Francesco Crisci e Aurora Castiello
GBB TALK LIVE 05
Francesco Crisci
Aurora Castiello
Intervistatore per garebodybuilding.it:
Matteo Picchi
Ospite di GBB Talk:
Francesco Crisci e Aurora Castiello
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Matteo Picchi: Ciao Francesco e Aurora, benvenuti! Come state?
Francesco Crisci: Ciao Matteo, grazie per averci invitato. Stiamo bene, siamo freschi di convivenza e un po’ incasinati tra pacchi e scatoloni da disfare per la casa nuova, ma tutto procede al meglio. Giornate intense ma molto belle.
Matteo Picchi: Bene, sono felice di avervi qui. Aurora, raccontaci un po’ del tuo percorso sportivo.
Aurora Castiello: Sono sempre stata una sportiva fin da piccola. Ho iniziato a 3-4 anni con la danza, poi ho fatto 5 anni di ginnastica artistica, 3 di atletica a livello agonistico, 8 anni di pop fino a partecipare ai mondiali in America nel 2018. Dopo quell’esperienza ho sentito il bisogno di una pausa dalla danza per dedicarmi a me stessa a 360 gradi. Nel frattempo dovevo scegliere l’università e la mia scelta è ricaduta su Scienze Motorie. Da lì mi sono appassionata sempre di più alla palestra, ho iniziato ad allenarmi e studiare da autodidatta fino a quando ho conosciuto Francesco due anni fa. Il mondo delle gare mi ha sempre affascinato, un po’ per la mia esperienza nella danza e negli sport agonistici, un po’ perché mi permette di esprimermi. Infatti dalla prima gara che ho fatto, appena salita sul palco mi sono sentita a casa. È un coronamento di un percorso personale per me.
Matteo Picchi: E tu Francesco, come ti sei avvicinato a questo mondo?
Francesco Crisci: Anche io ho sempre fatto sport fin da ragazzino, giocavo a calcio. Poi verso i 16 anni molti miei amici si sono iscritti in palestra e incuriosito mi sono unito a loro, inizialmente solo per dimagrire un po’. È stato amore a prima vista. Anche allenandomi in modo scorretto ho iniziato a vedere subito buoni risultati e questo mi ha motivato tantissimo a continuare. Tra poco compirò 40 anni e sono 23-24 che vivo questo sport senza essermi mai fermato. Ho fatto la mia prima gara a 20 anni, poi un’altra a 22, all’epoca non esisteva ancora la categoria men’s physique in Italia, è arrivata solo nel 2013. Ricordo ancora la prima gara in questa categoria, c’erano fisicità completamente diverse sul palco. Le prime vittorie per me sono arrivate nel 2016, quando ho iniziato a fare le cose con più criterio e impegno. Da lì ho continuato a gareggiare sia in federazioni open che natural, vincendo anche varie pro card. Ho raccolto belle soddisfazioni ma anche qualche mazzata come è normale che sia.
Matteo Picchi: Quanto conta la presentazione sul palco per voi?
Aurora Castiello: Tantissimo. Avendo già esperienza in altri sport come danza e ginnastica, per me è stato abbastanza naturale. Quegli anni mi hanno dato un certo portamento ed eleganza nei movimenti che sono fondamentali. Credo sia un po’ più difficile per chi si approccia per la prima volta, serve tempo per prendere confidenza a camminare sui tacchi, essere femminili e sciolte. Da quel punto di vista la mia esperienza pregressa mi ha molto avvantaggiata.
Francesco Crisci: Fa un’enorme differenza. Ho visto premiare tante volte atleti con grande presenza scenica e carisma anche se magari avevano fisicità inferiori. Io non mi ritengo un grande posatore, penso di essere sufficiente, però cerco di sopperire con la presenza sul palco essendo abbastanza sfacciato e tranquillo sia sul palco che nel backstage, al contrario di quando gareggiano i miei atleti che sono molto più agitato. Nelle federazioni natural noto che il posing conta ancora di più che nelle open. Atleti natural presentandosi in un certo modo riescono a volte a piazzarsi meglio anche nelle open. Per molti è un talento innato, poi ovviamente lo puoi allenare ma se non ce l’hai resta difficile. Chi ce l’ha fa davvero la differenza.
Matteo Picchi: Parliamo dell’abbronzatura da gara e del colore. Quali sono le vostre scelte e consigli?
Francesco Crisci: Nel corso degli anni ho provato varie soluzioni. All’inizio usavo il mallo, che se usato in quantità eccessive può far perdere dettagli, quindi bisogna essere molto tirati per risaltare. Poi sono passato al servizio colore, che può dare buoni risultati ma dipende molto dalle formulazioni e da come reagisce la tua pelle. A volte venivo benissimo, altre volte meno. Bisogna sempre fare delle prove prima, non sai mai esattamente che effetto farà sotto le luci del palco, che possono variare molto. È un po’ un terno al lotto. Ultimamente uso il Super Dark della Protan, faccio 2-3 passate e mi trovo bene. La sera prima una passata, dormo così, e poi un’altra passata la mattina. Non ho mai dovuto ritoccare. Alla fine uso anche il Quick Bronze, una specie di shine, sulle zone che voglio risaltare di più.
Aurora Castiello: Anche io alterno servizio colore e Super Dark a seconda dei casi. Il servizio colore mi ha sempre preso bene per fortuna, ma quest’anno abbiamo trovato la tonalità perfetta col Super Dark facendo varie prove sulla mia pelle. Il consiglio principale è provare sempre con largo anticipo per capire qual è il colore perfetto per te, anche perché ogni pelle reagisce in modo diverso. E poi non dimenticare il lucido! Noi usiamo lo Show Shine soprattutto su spalle, dorso e glutei per far risaltare di più queste zone sotto le luci. Prima ne mettevo sempre poco, ora invece abbiamo visto che si può osare di più. Fa la differenza.
Francesco Crisci: Un altro vantaggio del colore fai da te rispetto al servizio è che ti eviti lo stress della coda e degli orari. Magari col servizio ti chiamano proprio quando devi mangiare o riposare prima di salire sul palco. Però è anche vero che se non te la senti di farlo da te, il servizio colore ti toglie il pensiero.
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Matteo Picchi: E per quanto riguarda i costumi?
Francesco Crisci: Noi uomini siamo fortunati, spendiamo molto meno. Un costume può costare dai 60 ai 100 euro, se poi vuoi aggiungere dettagli come gli Swarovski il prezzo sale sui 120-130 euro.
Aurora Castiello: Esatto, al contrario i nostri bikini possono avere costi esorbitanti. Si parte da un minimo di 300 euro per quelli base, ma con le personalizzazioni e i dettagli si arriva facilmente anche a 6-700 euro, a volte pure 1000. Costano come un abito da sposa praticamente! Secondo me però fa differenza avere un bel costume cucito su misura per te che ti valorizza nel modo giusto.
Francesco Crisci: Sì, per voi è fondamentale. Deve stare bene con il vostro fisico. Un consiglio che mi sento di dare è evitare i costumi a vita troppo alta se non avete un punto vita strettissimo, perché rischiano di rovinarvi la figura, specie se la parte sopra è troppo corta rispetto a quella sotto. Anche i costumi troppo sgambati dietro sul gluteo non donano.
Aurora Castiello: Proprio così. Bisogna sempre provare per vedere l’effetto. Un altro accorgimento è scegliere un costume che non scenda troppo sul bacino ma che salga appena sopra, a livello del fianco, per allungare la figura e dare l’idea della X, spalle larghe e vita stretta. E molto importante è anche come sono posizionati i laccetti. Non devono essere troppo alti sulla schiena altrimenti riducono l’ampiezza del dorso. L’ideale è che stiano proprio sotto le scapole, così quando apri la figura sul palco risalta al massimo. Sembrano dettagli ma fanno la differenza.
Matteo Picchi: Come gestite il riscaldamento pre-gara?
Aurora Castiello: Faccio sempre un riscaldamento che varia dai 5 ai 20 minuti a seconda di quanto sono carica. Mi concentro soprattutto su spalle, dorsali, glutei, femorali, addominali e un po’ di pump. La cosa principale è la percezione durante le pose.
Francesco Crisci: Anche io parto coi gruppi muscolari grandi: dorso, petto, spalle e braccia per ultime. Spalle tanto perché non si scaricano quasi mai. Di solito mi riscaldo 15-20 minuti. Bisogna stare attenti a non esagerare altrimenti rischi di scaricarti prima di salire sul palco. Mi è capitato in passato di riscaldarmi troppo e poi sul palco iniziavo a spegnermi.
Matteo Picchi: Parliamo di mentalità e approccio alle gare. Cambia tra la prima e le successive?
Francesco Crisci: Assolutamente sì. Alle prime gare hai meno esperienza ma paradossalmente ti diverti di più. Con l’esperienza crescono anche le aspettative e la pressione che ti metti addosso da solo e rischi di divertirti meno. L’atleta equilibrato per me è quello che pur avendo esperienza riesce a mantenere lo stesso divertimento delle prime gare. Bisogna evitare di focalizzarsi troppo sul risultato, devo vincere sennò è un fallimento. Invece dobbiamo mantenere l’aspetto ludico e goderci l’esperienza, altrimenti ci intossichiamo da soli. Io cerco di scaricare la pressione pensando che la classifica sul palco non mi definisce come persona. Quando scendo la vita va avanti allo stesso modo, che io abbia vinto o meno.
Aurora Castiello: Concordo. Quest’anno gareggiando ho sentito ancora di più di aver trovato la mia dimensione, di essere nel posto giusto per me. Pur avendo più consapevolezza e capacità di autoanalisi critica, cerco di viverla sempre con serenità ed entusiasmo. Il mio percorso e la mia vita non cambiano in base al piazzamento. È un’esperienza di miglioramento personale per me. Non dobbiamo dimenticare che le gare non ci danno da mangiare, le facciamo perché ci piacciono. Se ci intossicano non ha senso.
Francesco Crisci: Esatto. Io mi alleno perché mi piace, non perché devo gareggiare. Le gare sono un plus, anche se sparissero domani io continuerei con questa stessa routine perché amo questo stile di vita. Ho visto tanti avvicinarsi a questo mondo solo per le gare e poi mollare perché non gli piaceva davvero.
Matteo Picchi: Come vi influenza questo sport nella vita?
Francesco Crisci: Io ho iniziato da giovane e penso che mi abbia forgiato molto il carattere. È uno sport che ti insegna che se ti impegni vieni ripagato, molto meritocratico. E con le competizioni impari ad accettare vittorie e sconfitte con lo stesso spirito, così come le fasi positive e negative della vita. Mi ha insegnato ad andare avanti sempre dando il massimo.
Aurora Castiello: Nel mio caso, avendo iniziato da piccola con altri sport, ero già abituata a certe dinamiche. Però il bodybuilding mi ha aiutato a tirar fuori il meglio di me, a sentirmi davvero a mio agio. Come diceva Francesco, è una continua lezione di vita che mi ha dato tanta fiducia in me stessa.
Matteo Picchi: Un’ultima domanda. Avete degli atleti di riferimento che vi ispirano?
Aurora Castiello: Al momento mi viene in mente Zolotaia, un’atleta russa che è diventata pro da poco. È davvero brava anche se siamo su pianeti diversi. Però non ho un singolo riferimento, mi piacciono varie atlete.
Francesco Crisci: Nel passato il mio preferito era Flex Wheeler, penso sia stato l’atleta più estetico di sempre. Poi ammiravo molto Jeremy Buendia quando ho iniziato a gareggiare in men’s physique, aveva un grande carisma e presenza scenica che lo facevano spiccare sugli altri. Non ho un brano che ascolto come rito però, mi piace variare.
Aurora Castiello: Nemmeno io in realtà, ascolto quello che mi piace al momento ma nulla di specifico legato alle gare.
Matteo Picchi: Grazie mille ragazzi, è stato un vero piacere chiacchierare con voi!
Francesco e Aurora: Grazie a te Matteo, speriamo di aver dato qualche consiglio utile. È stata una bella chiacchierata tra amici. A presto!
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Oltre alle esperienze e alle storie condivise dagli atleti, vogliamo aggiungere ai nostri lettori alcuni consigli che possono fare la differenza nella preparazione e partecipazione alle gare di bodybuilding. Ecco cinque suggerimenti fondamentali per chiunque si stia avvicinando a questo mondo competitivo.
Questi consigli, combinati con la dedizione e la passione, possono aiutare ogni atleta a migliorare la propria preparazione e a raggiungere i propri obiettivi nelle competizioni di bodybuilding. Continuate a seguirci su garebodybuilding.it per altre interviste, consigli e storie di successo nel mondo del bodybuilding.