Essere donne bodybuilder in Italia
Intervistatore di garebodybuilding.it è Matteo Picchi
Ospite dell’episodio: Alessandra Parise
GBB TALK LIVE 06
Alessandra Parise
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Matteo Picchi: Benvenuti a questa intervista con Alessandra Parise, figura e woman physique pro. Alessandra, innanzitutto complimenti per i tuoi recenti successi, in particolare per aver conquistato la Pro Card NBFI PNBA e per essere arrivata in top 5 al Natural Olympia. Come ti senti dopo questi traguardi?
Alessandra Parise: Grazie mille, Matteo! Mi sento benissimo, è stato un anno pieno di soddisfazioni e sono davvero contenta dei risultati raggiunti.
Matteo Picchi: Parliamo del tuo percorso nel bodybuilding. Come hai iniziato e quando?
Alessandra Parise: Ho iniziato esattamente nel 2021. Prima facevo gare di weightlifting, poi sono passata al bodybuilding perché ho scoperto l’amore per la sala pesi. Mentre tutti mi dicevano “che noia la palestra”, io invece adoravo allenarmi e superare i miei limiti. Ho iniziato a notare che stavo sviluppando un po’ di muscolatura e mi sono detta “perché non provare?”.
Matteo Picchi: E come è stata la tua prima esperienza di gara?
Alessandra Parise: È stata abbastanza traumatica! Non conoscevo bene le categorie e mi sono iscritta alle bikini, anche se ero già più muscolosa. Mi sono ritrovata in mezzo a ragazze molto più snelle di me e sono arrivata ultima. È stato un vero shock, ma mi ha fatto capire che dovevo informarmi meglio sulle categorie e sulle federazioni.
Matteo Picchi: Quindi hai subito capito che la categoria bikini non faceva per te?
Alessandra Parise: Esatto! Dopo quella prima esperienza, ho iniziato a gareggiare nelle federazioni natural e mi sono spostata sulla categoria figure. Anche lì c’erano dei dubbi perché avevo un addome molto definito, con i “quadratini” evidenti, cosa che nella figure non è sempre richiesta. Comunque, nel 2021 ho iniziato a posizionarmi discretamente bene in quella categoria.
Matteo Picchi: Puoi spiegarci le principali differenze tra le categorie figure e woman physique?
Alessandra Parise: Certo! La differenza principale sta nella definizione muscolare. Nella figure, la muscolatura è definita ma più morbida. Nella woman physique invece devi essere completamente “squartata”, come si dice in gergo. Si deve vedere la separazione dei quadricipiti, ogni muscolo deve essere ben definito. Anche l’addome nella woman physique è molto più scolpito. Inoltre, nella figure conta molto lo “shape”, cioè la forma del corpo, che deve essere più larga, mentre nella woman physique l’accento è sulla definizione estrema.
Matteo Picchi: Quando hai deciso di passare alla woman physique?
Alessandra Parise: Nel 2022-2023 ho deciso di fare questo passo. Avevo due opzioni: continuare come sempre o estremizzare la mia preparazione. Ho scelto la seconda, volevo andare oltre quello che avevo fatto nel 2021. Il mio obiettivo era vincere l’Olympia, quindi dovevo dare il massimo.
Matteo Picchi: Immagino che questo abbia comportato un cambiamento drastico nella tua preparazione…
Alessandra Parise: Assolutamente! Quando ho detto al mio preparatore che volevo puntare alla woman physique, mi ha avvertito che avremmo dovuto ridurre drasticamente le calorie, parliamo di 900-1000 calorie al giorno. All’inizio non ci credevo, ma era necessario per raggiungere quella definizione estrema, comprese le famose “righe al sedere” che sono un must nella categoria.
Matteo Picchi: Le “righe al sedere” sono così importanti?
Alessandra Parise: Sì, soprattutto all’estero! È uno dei dettagli che i giudici guardano con più attenzione. Chi ha le righe al sedere ben definite ha più possibilità di vincere.
Matteo Picchi: Passiamo alle tue esperienze di gara nel 2023. Quali sono state le tappe più importanti?
Alessandra Parise: La prima cosa che ho fatto è stata scegliere un’unica federazione con cui gareggiare, l’NBFI. Poi ho fatto le qualificazioni e ho partecipato alla gara di Manchester. Sapevo che era una sfida enorme, ma volevo mettermi alla prova. Sono arrivata quinta su otto partecipanti, un risultato di cui sono stata molto soddisfatta. Dopo Manchester, ho partecipato al campionato italiano, dove sono arrivata seconda. Il mio grande obiettivo era Las Vegas, l’Olympia, un sogno che avevo dal 2021 ma che non avevo potuto realizzare a causa del Covid.
Matteo Picchi: Come gestisci la preparazione per gare così importanti?
Alessandra Parise: La preparazione è durissima. Devi essere sempre focalizzata, mantenere una dieta molto ristretta e allenarti intensamente. L’obiettivo di Las Vegas mi ha aiutato a rimanere motivata anche nei momenti più difficili. Ogni gara è un passo verso il miglioramento, anche se non vinci. Al campionato italiano, per esempio, sono arrivata seconda perché la mia avversaria aveva una riga in più sul sedere. Ma non mi sono scoraggiata, ho conservato le energie per Las Vegas.
Matteo Picchi: Parliamo di un aspetto pratico ma importante: i costumi. Come li scegli?
Alessandra Parise: È un argomento interessante! Molte ragazze mi chiedono dove trovo i costumi e quanto spendo. In realtà, ho scoperto un trucco: compro e vendo costumi usati su Instagram. C’è una pagina chiamata “bikini outlet” dove si possono trovare costumi di seconda mano. Li compro, li uso per la gara e poi li rivendo. In questo modo, praticamente non spendo nulla per i costumi.
Matteo Picchi: Davvero intelligente! E per quanto riguarda il colore?
Alessandra Parise: Il colore è fondamentale. Lo scelgo in base alla mia abbronzatura del momento. Deve essere un colore che mi sta bene e che fa risaltare la mia muscolatura. È importante non scegliere un colore che sia uguale a quello di tutte le altre concorrenti, altrimenti rischi di non distinguerti.
Matteo Picchi: Passiamo al posing. Quali sono le differenze tra il posing della woman physique e quello della figure?
Alessandra Parise: Nella woman physique, il posing è molto più complesso e lungo. Devi fare tutte le pose muscolari: doppio bicipite frontale e di schiena, tricipite, quadricipite, addominali. Devi mostrare ogni singolo dettaglio del tuo fisico. Nella figure, invece, ci sono solo pose laterali e frontali, e una routine sul palco. Il posing della woman physique è molto più impegnativo e richiede molta più pratica.
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Matteo Picchi: Quanto tempo consigli di dedicare alla pratica del posing?
Alessandra Parise: Consiglio di iniziare almeno 4-5 mesi prima della gara, anche se la condizione fisica non è ancora ottimale. Per i neofiti, direi addirittura 6 mesi prima. È importante abituarsi a stare di fronte ai giudici, a mantenere le pose, a controllare ogni muscolo. Poi, man mano che ci si avvicina alla gara, bisognerebbe fare almeno una seduta di posing al mese.
Matteo Picchi: Hai notato differenze nel giudizio tra le gare in Italia e quelle all’estero?
Alessandra Parise: Sorprendentemente, non ho notato grandi differenze. I criteri di giudizio sono molto simili. Sia in Italia che all’estero, nella woman physique cercano un fisico estremamente definito, con le famose “righe al sedere”. Inoltre, nelle gare NBFI all’estero c’è sempre un giudice italiano, quindi i criteri sono allineati.
Matteo Picchi: Come viene vista la donna muscolosa nella società di oggi?
Alessandra Parise: È un argomento delicato. Purtroppo, c’è ancora molta ignoranza e pregiudizio. Ho avuto esperienze spiacevoli, come quando in metropolitana a Milano un poliziotto mi ha detto che il mio abbigliamento (avevo dei pantaloncini corti) poteva “disturbare” le altre persone a causa dei miei muscoli. Oppure quando le persone mi chiedono che sport pratico, come se non fosse evidente che faccio bodybuilding. Tuttavia, sto notando un cambiamento positivo. Sempre più persone apprezzano il fisico muscoloso femminile e lo vedono come simbolo di salute e dedizione.
Matteo Picchi: Cosa si potrebbe fare per promuovere meglio le categorie femminili muscolari?
Alessandra Parise: Credo che le federazioni dovrebbero mostrare di più la vita quotidiana delle atlete, non solo le foto sul palco. Mostrare che siamo persone normali, che mangiamo normalmente (non solo insalata!), che abbiamo una vita al di fuori delle competizioni. Questo potrebbe aiutare a sfatare molti miti e attirare più ragazze verso queste categorie.
Matteo Picchi: Qual è stata la lezione più importante che hai imparato dal bodybuilding?
Alessandra Parise: La costanza. Il bodybuilding mi ha insegnato che se hai un obiettivo, devi crederci e lavorare costantemente per raggiungerlo. Non esistono scorciatoie, solo impegno, sacrificio e dedizione. Questa lezione si applica non solo allo sport, ma a tutti gli aspetti della vita.
Matteo Picchi: C’è un atleta che ti ha particolarmente ispirato?
Alessandra Parise: Barbara Bolognesi. È stata una grande fonte di ispirazione per me.
Matteo Picchi: Per concludere, hai una canzone che ti carica particolarmente prima di una gara?
Alessandra Parise: Sì, sempre la stessa: “Power” di Kanye West. La ascolto a tutto volume, mi carica un sacco!
Matteo Picchi: Alessandra, ti ringrazio per questa interessantissima intervista. Hai dato molti consigli preziosi a chi vuole avvicinarsi al mondo del bodybuilding femminile. In bocca al lupo per le tue prossime competizioni!
Alessandra Parise: Grazie a te, Matteo. È stato un piacere condividere la mia esperienza. Spero che possa essere d’aiuto e d’ispirazione per altre ragazze che vogliono intraprendere questo percorso.
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Questi consigli, combinati con la dedizione e la passione, possono aiutare ogni atleta a migliorare la propria preparazione e a raggiungere i propri obiettivi nelle competizioni di bodybuilding. Continuate a seguirci su garebodybuilding.it per altre interviste, consigli e storie di successo nel mondo del bodybuilding.