Arrivare al MONDIALE di Natural Bodybuilding DFAC
Intervistatore di garebodybuilding.it è Matteo Picchi
Ospite dell’episodio: Cristian Guastella
GBB TALK LIVE 09
Cristian Guastella
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Matteo Picchi: Buonasera Cristian, innanzitutto come stai?
Cristian Guastella: Benone, è un periodo particolarmente favorevole. Fisicamente sono ok, sono anche pieno di energia per il nuovo anno da tutti i punti di vista, professionale, lavorativo, quindi no, bene!
Matteo Picchi: Magnifico! Sono veramente emozionato e onorato di parlare con uno di quelli che per me rappresenta i pilastri del bodybuilding nel nostro bel paese. Tra l’altro, c’è anche il valore aggiunto dell’essere entrato recentemente nel gruppo dei Bassottisti. Cristian, probabilmente ti conosceranno tutti, hai avuto tantissima esperienza nel corso degli anni. Recentemente ci sono state le esperienze lo scorso anno in Austria e nel Regno Unito. Mi piacerebbe che ti presentassi a tutti coloro che magari si stanno affacciando in questo momento al bodybuilding natural, raccontando un po’ di te.
Cristian Guastella: Certo. Se volessi partire fin dall’inizio, tocchiamo i primi anni del 2000. Il mio approccio al mondo del bodybuilding competitivo è iniziato in una palestra in Sicilia, dove all’epoca vivevo e mi allenavo. Ho partecipato a una gara organizzata all’interno della palestra stessa, era proprio il 2001. Da lì mi si è aperto un mondo e ho iniziato a fare qualche capatina in gare amatoriali locali. Ero poco più che ventenne e la mia massa muscolare era ancora in fase di sviluppo.
Andando avanti, arrivo al 2009 per la mia prima esperienza che mi ha veramente introdotto nel mondo competitivo ad alto livello. All’epoca era approdata la Musclemania in Italia sotto l’egida della FIBBN. Lì è stato tutto un altro mondo, come si suol dire. Mi sono ritrovato sul palco del Golden Nugget a Las Vegas per una finale mondiale, e quella esperienza mi ha aperto davvero gli occhi. Mi ha fatto cambiare l’approccio alle gare e mi ha fatto scoprire come il bodybuilding può essere uno strumento di crescita personale, non solo fisica ma anche mentale.
Da lì ho accumulato un bel bagaglio di competizioni: a Miami, a Las Vegas, ma anche in Italia. Mi ricordo di averti incontrato nel backstage a Rimini nel 2015, anche tu eri in gara. Dal 2017 all’anno scorso, con due figli e un lavoro impegnativo, è stato più difficile mantenermi in forma per le gare, ma ci ho sempre provato.
Matteo Picchi: Grazie per questa panoramica. Vorrei parlare con te delle ultime esperienze fatte, perché comunque l’FCFN si è legata anche ad altre federazioni internazionali per quanto riguarda il circuito. Quali sono le differenze che hai notato gareggiando all’estero con BNBF rispetto alle gare in Italia? In termini di regolamento, caratteristiche degli atleti, giudizio, ecc.
Cristian Guastella: Quando si lascia il proprio paese e si va a gareggiare all’estero, anche se si è sotto lo stesso ombrello federativo, ovviamente qualche differenza la si trova. Questo proprio perché in ogni paese il bodybuilding e anche le varie categorie sono vissute in maniera leggermente diversa.
Ad esempio, categorie come il Men’s Physique in Inghilterra nell’ambiente natural, e soprattutto sotto l’egida della BNBF, non sono largamente rappresentate. Anzi, c’è una spiccata volontà di far vedere la muscolarità. In Inghilterra troviamo più che altro un bodybuilding puro, poche categorie estetiche. C’è un forte richiamo a quello che è un bodybuilding classico.
Chiaramente ci sono poche differenze per il mondo del bodybuilding in senso stretto, quindi categorie open piuttosto che master o junior, anche classic, queste sono sicuramente ben rappresentate e non troviamo grosse differenze.
Fatto diverso invece per l’Austria che, essendo molto centrale geograficamente in Europa, abbraccia atleti da tutto il continente. Qui non troviamo grosse differenze anche in categorie estetiche come bikini piuttosto che men’s physique, sono molto rappresentate così come da noi e il canone è lineare.
Ormai siamo abbastanza globalizzati sotto tutti i punti di vista, quindi non si trova una grossissima differenza. Si può stare tranquilli che il canone di partenza venga rispettato. Ovvio è, e mi riferisco magari a chi ha ancora poca esperienza di gara, sappiate che il canone viene anche dettato dal line up che si trova, perché si può anche richiedere una certa fisicità, ma poi si fanno i conti con gli atleti presenti.
Matteo Picchi: Interessante questa panoramica. Sei tornato sul palco dopo un po’ di anni, e sei tornato su un palco internazionale. È cambiato il tuo approccio alla preparazione?
Cristian Guastella: Assolutamente sì. Questo nuovo anno di gara non ti dico che è stato totalmente diverso da quelli passati, ma tante cose sono cambiate. Come dicevo prima, faccio 43 anni. Sicuramente passati i 40 non è giusto fare una preparazione che ti stressi molto dal punto di vista psicofisico. Questo io non l’avrei accettato perché per me in primis sarebbe stata una sconfitta. Avevo bisogno di tirar fuori quello che il mio corpo decideva che poteva essere giusto fare, senza frustrare il “ciuchino”.
È cambiato radicalmente l’approccio e l’intenzione alla preparazione perché dopo quasi una ventina d’anni di gare non ho più bisogno di dimostrare necessariamente una vittoria. Non andavo lì per vincere o per dimostrare che esisto ancora a livello di atleta. Mi piaceva l’idea di rimettermi sul palco a 40 anni e questa cosa mi ha acceso la scintilla.
Se ti parlo della mia preparazione, non ho fatto quasi nulla di diverso. L’ho preparata con intenzione, ma ovviamente non si prepara solo volendolo, bisogna avere una strategia e attuarla. Ho usato quello che era il buon senso del padre di famiglia, cioè linearità massima dal punto di vista nutrizionale e di allenamento. Se il mio motore poteva fare 7000 giri, l’ho tenuto a 5000-6000, perché quei 1000 giri in più mi sarebbero serviti in eventuali momenti difficili. Non ci si può permettere di alzare le mani e dire “sono stanco” quando si hanno bambini, figli, lavoro e una gara da preparare.
Matteo Picchi: Molto interessante questo approccio più maturo e consapevole. Cambiando argomento, come era l’organizzazione delle gare all’estero a cui hai partecipato? In termini di gestione del palco, degli orari, ecc.
Cristian Guastella: Già da quando è nata FCFN partecipo attivamente all’organizzazione di tutte le sue gare e posso dire di conoscerne le dinamiche dall’interno. Capisco anche quando mi imbatto in qualcosa di fatto bene quanto sia lo sforzo necessario.
Sia BNBF che ANBF hanno una macchina organizzativa molto ben ottimizzata. Ci sono molte persone che ci lavorano dietro. Offrono a tutti gli atleti un’esperienza gara ben costruita, dall’ingresso al palco, al backstage, al riscaldamento. Questo sicuramente lo trovi anche fuori dall’Italia.
Matteo Picchi: Per quanto riguarda il colore, il trucco, i capelli ecc. delle categorie femminili, cos’è permesso e cosa no in queste federazioni?
Cristian Guastella: C’è sicuramente una libertà su questo. Ho visto ragazze con i capelli colorati, con il trucco. Non ci sono grossi paletti. L’unica cosa è che si richiede buon gusto, che sia in linea con la categoria e con la fisicità che si porta. Ma libertà massima su questo aspetto.
Matteo Picchi: Interessante. Per chi magari valutasse l’opportunità di gareggiare in queste federazioni, quindi unire alla competizione anche un’esperienza internazionale, quali sono le modalità con le quali è possibile accedere a queste federazioni?
Cristian Guastella: Beh, qui parlo da segretario di FCFN che dà lo sbocco verso queste realtà tutte sotto la campana della ANBF, che organizza il proprio Mondiale a Monaco il 20 di ottobre. Sostanzialmente ormai ci siamo gemellati in maniera tale che qualsiasi selezione nazionale faccia da apripista alle finali, sia inglesi che in questo caso in Austria. Hai già l’accesso anche al mondiale di ANBF.
Questo ci ha permesso di avere noi in Italia degli atleti esteri, già abbiamo due iscritti dall’Austria, appunto inglesi e austriaco. Il gemellaggio aiuta, alle finali ci saranno anche dei giudici esteri. Quindi per accedere, basta qualificarsi tramite le gare FCFN in Italia.
Matteo Picchi: Ottimo, questa è un’informazione molto utile per chi vuole fare un’esperienza internazionale. Cristian, io voglio approfittare della tua esperienza in questo settore per far lasciare qualche consiglio importante a chi sta iniziando adesso. Mi riferisco all’ambito prettamente agonistico. Alla luce di tutti gli anni di esperienza che hai maturato, quali sono i consigli che ti senti di dare?
Cristian Guastella: Il primo consiglio che mi sento di dare è: ragazzi, fate gare il prima possibile! Non aspettate di essere pronti perché non lo sarete mai. Il culturista tendenzialmente è un perfezionista, quindi cerca sempre di vedere lì dove c’è una carenza, lì dove c’è un vuoto, lì dove c’è un buco. Credo che se avessimo aspettato di sentirci pronti, il bodybuilding sarebbe stata un’utopia, un’oasi nel deserto che più ti avvicini, più ti rendi conto che non c’è nulla di tangibile.
Fare pratica sul campo è importantissimo. C’è un aspetto emotivo importante al di là di quella che è la capacità di presentare il fisico che si è costruito nel corso degli anni. Confrontarsi con gli altri ti fa capire lì dove c’è bisogno di più lavoro, ti permette di portarti poi a un livello superiore. Ti approccia anche all’allenamento in modo differente sapendo che comunque hai un confronto da rispettare e hai una forma da battere e da migliorare.
Inoltre, divertitevi e non prendete troppo sul serio il risultato. Godetevi l’esperienza, il confronto con gli altri atleti, imparate da loro. Il bodybuilding è un percorso di crescita continua. Non fatevi abbattere dai piazzamenti, prendete il buono di ogni gara e lavorate per migliorare. Con costanza, dedizione e passione i risultati arriveranno.
Matteo Picchi: Consigli preziosi, grazie. C’è qualche atleta in particolare che ha ispirato il tuo percorso nel bodybuilding?
Cristian Guastella: Devo essere sincero, non ho mai avuto un idolo o qualcuno a cui mi sono ispirato. Ho sempre ammirato in generale gli atleti della golden era, per la loro estetica e simmetria. Ma non ho mai avuto il poster di qualcuno in camera. Forse perché ho iniziato relativamente tardi a fare gare e il mio percorso è stato molto personale. Più che ispirarmi a qualcuno, ho sempre cercato di esprimere me stesso e la mia unicità sul palco.
Matteo Picchi: Interessante questa prospettiva. In sintesi, cosa ti ha insegnato il bodybuilding in tutti questi anni di pratica?
Cristian Guastella: Il bodybuilding mi ha insegnato tantissimo. Mi ha insegnato la costanza, la dedizione, il non mollare mai. Mi ha insegnato a credere in me stesso e nelle mie capacità. A darmi degli obiettivi e perseguirli con determinazione. Mi ha insegnato il rispetto per il mio corpo, per la salute. E mi ha fatto capire che ogni traguardo è solo una tappa di un percorso più grande.
Il bodybuilding è uno stile di vita, una continua ricerca del miglioramento. Sia fisico che mentale. È una sfida con se stessi prima che con gli altri. E le lezioni che ho imparato in palestra e sul palco, le ho portate anche nella vita di tutti i giorni. Il bodybuilding mi ha reso la persona che sono oggi e di questo ne sarò sempre grato.
Matteo Picchi: Bellissimo, grazie per questa riflessione profonda. Infine, c’è un brano musicale che ti ha dato particolare ispirazione o carica nel corso della tua carriera?
Cristian Guastella: Ce ne sono tanti in realtà, difficile sceglierne uno. Ma se proprio devo, direi “Eye of the Tiger” dei Survivor. È un po’ scontato forse, ma ha un significato particolare per me. Quando la sento mi dà sempre una carica incredibile, mi fa venire voglia di andare in palestra e allenarmi duramente. E poi il testo è perfetto: parla di rialzarsi, di lottare, di non arrendersi mai. Proprio come facciamo noi bodybuilder ogni giorno. Quindi sì, direi che è il “mio” brano per eccellenza.
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Matteo Picchi: Fantastico! Cristian, vorrei aggiungere alcuni consigli pratici per gli atleti che si apprestano ad affrontare le gare di bodybuilding. Basandomi sulla tua vasta esperienza, potresti darci 5 consigli dettagliati e importanti?
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Oltre alle esperienze e alle storie condivise dagli atleti, vogliamo fornire ai nostri lettori alcuni consigli pratici che possono fare la differenza nella preparazione e partecipazione alle gare di bodybuilding. Ecco cinque suggerimenti fondamentali per chiunque si stia avvicinando a questo mondo competitivo.
Questi consigli, combinati con la dedizione e la passione, possono aiutare ogni atleta a migliorare la propria preparazione e a raggiungere i propri obiettivi nelle competizioni di bodybuilding. Continuate a seguirci su garebodybuilding.it per altre interviste, consigli e storie di successo nel mondo del bodybuilding.