Come esprimersi nel bodybuilding per eccellere sul palco!

GBB TALK LIVE 13

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Enrico Pittiruti

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Angelica Giglio

Intervistatore per garebodybuilding.it:

Matteo Picchi

Ospite di GBB Talk:

Enrico Pittiruti e Angelica Giglio

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Il testo sopra riportato è un estratto sintetico della puntata pubblicata su Youtube che vi consigliamo di andar a vedere per approfondire ogni aspetto discusso con i nostri ospiti. Potete trovare la live anche in formato audio su Spotify!

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Benvenuti su garebodybuilding.it, il portale dedicato agli appassionati di bodybuilding agonistico. Oggi abbiamo il piacere di presentare un’intervista esclusiva con due atleti di spicco nel panorama del bodybuilding italiano: Enrico Pittiruti e Angelica Giglio. L’intervista è condotta da Matteo Picchi, un preparatore e atleta con anni di esperienza nel settore. In questa conversazione, esploreremo le sfide, le vittorie e le strategie che hanno caratterizzato il loro percorso agonistico.

Matteo Picchi: Benvenuti a questa nuova puntata di Gare Bodybuilding. Oggi abbiamo con noi due ospiti d’eccezione: Angelica Giglio, campionessa mondiale e italiana assoluta nella categoria bikini, e Enrico Pittiruti, atleta pro che si è distinto in diverse federazioni sia nella categoria Men’s Physique che nella Classic Physique. Angelica, partiamo da te: come ti sei avvicinata a questa disciplina?

Angelica Giglio: Fin dai quattro anni ho sempre praticato tanti sport, quasi tutti di squadra. Sono cresciuta in palestra grazie ai miei genitori molto sportivi, ma ero la classica ragazza che pensava che la sala pesi fosse solo per gli uomini. Ho fatto pallavolo, atletica e dieci anni di ginnastica artistica. Nell’adolescenza ho attraversato un periodo difficile, soffrendo di depressione e anoressia. Quando sono uscita da quella fase, ho trovato lavoro in un negozio di integratori sportivi. Da lì è nato l’amore per la sala pesi, facendo i vari corsi per conoscere gli integratori. Era il 2018 e le gare non erano ancora così diffuse. All’inizio mi vergognavo persino a fare i video da mandare al coach. Mi sono avvicinata alla sala pesi perché volevo ritornare in forze e sentirmi forte dopo anni difficili. Solo dopo circa due anni ho conosciuto le gare accompagnando delle amiche, e mi sono fatta convincere a salire sul palco. Il mio obiettivo iniziale era solo stare bene con il mio corpo e sentirmi forte.

Matteo Picchi: Quindi possiamo dire che per te l’approccio alla palestra è stato salvifico?

Angelica Giglio: Assolutamente sì. Mi ritengo molto fortunata perché mi sono avvicinata a questo sport quando avevo già superato le mie problematiche. Non sono entrata in sala pesi perché volevo fare le gare, ma per stare bene. L’obiettivo non può ruotare solo intorno alla gara, deve essere tanto altro. La gara è una cosetta in più che fai, quel giorno in cui ti senti una principessa. Ci si allena per tanto altro.

Matteo Picchi: Enrico, come hai iniziato invece tu con la palestra?

Enrico Pittiruti: Per me è stato tutto più semplice. Ho iniziato la mia vita in palestra dopo aver fatto soprattutto calcio, che era la mia grande passione. Ho praticato anche arti marziali e altri sport, ma il calcio era il mio focus. In realtà non ero molto attirato dalla sala pesi, ho iniziato abbastanza tardi, verso i 19 anni. Ci sono finito un po’ per caso, perché la mia ragazza dell’epoca andava in palestra e io, un po’ per gelosia, mi sono iscritto anch’io. Poi andando in palestra ho visto che funzionava e ho iniziato ad appassionarmi. L’avvicinamento all’agonismo è arrivato dopo qualche anno. Sono stato autodidatta per circa quattro anni, studiando articoli, leggendo libri e guardando video su YouTube. Poi ho deciso di provare a fare una gara e mi sono rivolto al mio primo coach, Riccardo Grano. Tutto è nato da un suo libro che lessi, “Campione ci si diventa”, e fu come se mi si fosse aperto il futuro davanti.

Matteo Picchi: Voi siete una coppia di atleti. Come vi dividete i ruoli e come affrontate l’agonismo nella vita quotidiana?

Angelica Giglio: Fino a un mese fa, oltre ad allenarci e vivere insieme, lavoravamo anche insieme, quindi praticamente 24 ore su 24. I ruoli in realtà non si dividono, facciamo tutto insieme. Rispetto all’inizio, quando io non facevo le gare, ora ognuno ha la propria scheda di allenamento. Andiamo in palestra insieme, ma il momento dell’allenamento è diventato più intimo per ciascuno di noi. Per il resto, viviamo la stessa vita: ci cuciniamo i nostri pasti, ognuno si prepara il proprio, andiamo in palestra insieme la mattina presto e lavoriamo insieme.

Enrico Pittiruti: Sì, abbiamo la fortuna di fare la stessa vita. Abbiamo vissuto delle preparazioni anche insieme, una volta organizzate da me e una volta da lei. Questo ci ha sicuramente aiutato a portare avanti le nostre preparazioni nel migliore dei modi. Io ho iniziato a seguirla come preparatore poco dopo che ci siamo messi insieme, e questo ci ha avvicinato ulteriormente.

Matteo Picchi: Angelica, parliamo della categoria bikini. Quali sono le caratteristiche di questa categoria?

Angelica Giglio: La bikini si caratterizza innanzitutto per l’armonia tra upper e lower body. Non deve avere né un upper spropositato né un lower spropositato, ma deve essere una ragazza in forma. In base alla federazione, può essere più o meno muscolare. NBFI e WNBF sono federazioni che ricercano una bikini un po’ più tonda e muscolare, mentre IFBB predilige un fisico più nervoso e meno voluminoso. La bikini deve avere un bel “V-shape”, quindi un dorso e delle spalle un po’ più muscolari e ben presenti, e soprattutto un bel gluteo-femorale. Spesso si dice che la bikini “vince di back” perché ha questa forma a X: vita stretta, spalle e dorso un po’ più evidenti, e gluteo e femorale tonici e un po’ più sviluppati.

Matteo Picchi: Come distribuiresti l’importanza tra definizione, condizione muscolare, presentazione e linea?

Angelica Giglio: Metterei al primo posto il look estetico, che comprende linee e presentazione. Sono fondamentali per una bikini. Poi ci deve essere una buona condizione, quindi una preparazione fatta bene. Direi che i tre punti principali sono: primo, linea e look generale, compreso il posing e il carisma; secondo, muscolarità; terzo, definizione.

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Matteo Picchi: Enrico, tu hai iniziato con la categoria Men’s Physique. Come sei arrivato a questa scelta?

Enrico Pittiruti: Quando ho iniziato nel 2019, il Men’s Physique era visto un po’ come ora è visto il Classic, ovvero la categoria estetica per eccellenza. Era la categoria dei personaggi americani più amati su YouTube e sui grandi palchi. In quel momento, se avevi una bella linea, un bel look, eri un bel ragazzo e avevi i muscoli al posto giusto anche senza essere così grosso, potevi fare una bella figura. Il Men’s Physique è linea, struttura ed estetica. Quando ho iniziato, avevo proprio queste caratteristiche.

Matteo Picchi: Come è cambiata la categoria nel tempo?

Enrico Pittiruti: La categoria si è evoluta molto negli anni. Il canone del 2019 non è sicuramente quello di oggi, che è completamente differente. Ad esempio, in FCFN, che è una federazione un po’ particolare, il Men’s Physique non solo si mostra con il suo tradizionale costume ma anche con il pantalone lungo. Questo richiama la necessità di altre pose, come quelle muscolari tipo side chest, tricipiti, double back biceps, double biceps frontale. C’è stata quindi un’evoluzione nella necessità di mostrarsi in un certo modo.

Matteo Picchi: Poi hai fatto il passaggio alla categoria Classic Physique. Cosa ti ha spinto a questo cambio?

Enrico Pittiruti: Avevo il sogno di vincere il campionato del mondo come Men’s Physique. Sono riuscito a diventare campione del mondo pro e ho visto quello come un po’ la fine del mio percorso in quella categoria. Avevo bisogno di una nuova sfida, qualcosa che mi spingesse ancora una volta a ricercare il meglio di me. Quando si è iniziato ad espandere il Classic, ero già abbastanza amante di questa categoria. Seguivo le gare estere e alcuni atleti esteri e pensavo che un giorno mi sarebbe piaciuto essere in grado di fare una categoria così bella e completa.

Matteo Picchi: Cosa hai dovuto cambiare per adattarti a questa nuova categoria?

Enrico Pittiruti: Sapevo che per fare il Classic mi mancava muscolo e peso. Avevo bisogno di migliorare le gambe, renderle più grosse e qualitative. Allo stesso tempo, dovevo continuare il mio percorso di crescita sull’upper body. Il Classic richiede equilibrio tra lower e upper, quindi dovevo costruire un fisico equilibrato. Ho cambiato il mio approccio all’allenamento, allenandomi ancora più intensamente. Mi sono concentrato a lavorare nel miglior modo possibile il lower, senza perdere le mie caratteristiche di equilibrio. Nell’off-season per diventare un Classic sono arrivato a quasi 90 kg, mentre prima arrivavo a 82-83 kg al massimo. Mi sono preso anche più tempo: sono stato un anno e mezzo in off-season per mettere più peso e più muscolo, mantenendo le mie caratteristiche.

Matteo Picchi: Angelica, parliamo un po’ di come affronti mentalmente le gare. Come ti senti nel backstage e sul palco?

Angelica Giglio: Nel backstage sono molto ansiosa. Nonostante gareggi dal 2018, ho sempre l’ansia che mi cada il tacco o che sbagli qualcosa nel posing. Però quando comincio a scaldarmi e sento l’adrenalina, tutto cambia. Quando sono sulle scale per salire sul palco, entro in modalità “da battaglia”. Non vedo neanche i giudici, so solo che devo fare il meglio che so fare. Sul palco sorrido spontaneamente perché sono contenta. Realizzo solo dopo essere scesa quanto sia andata bene. Il consiglio che do sempre è di godersela, perché se non te la godi tu, che ci stai solo 10 minuti, cosa rimane? Oltre al percorso che hai fatto per arrivare lì, quello che rimane è come ti senti là sopra.

Matteo Picchi: Enrico, come affronti tu il pre-gara e il palco?

Enrico Pittiruti: Per me non c’è un giorno della preparazione in cui non penso al momento in cui salirò sul palco. Lo aspetto con ansia positiva e ce l’ho continuamente negli occhi. Nel backstage, gli altri non esistono per me. Mi metto le cuffiette, sto con il mio allenatore e con Angelica, e sono super motivato e carico. Non vedo l’ora di salire sul palco e dimostrare quanto duramente ho lavorato. Consiglio anche ai ragazzi del mio team di non pensare all’avversario, ma di concentrarsi su se stessi e dare il proprio 100%. È facile innervosirsi nel backstage pensando che gli altri siano migliori, ma la cosa migliore è isolarsi e creare una bolla. La sfida è solo con se stessi.

Matteo Picchi: Cosa vi ha insegnato il bodybuilding?

Angelica Giglio: Mi ha insegnato a prendermi cura di me stessa, ad avere molta più stima in me e più forza. Dopo tanti anni in cui mi sentivo fragile, volevo trasmettere un’immagine di sicurezza e forza. Il bodybuilding mi ha dato questo.

Enrico Pittiruti: Il bodybuilding ci dà la possibilità di conoscerci a fondo, di scoprire noi stessi in profondità. È una disciplina dura, soprattutto internamente. Non è tanto il risultato estetico, ma una somma di fattori che derivano dal nostro percorso interiore. Richiede molta disciplina, sacrificio e dedizione. C’è un’incredibile continuità nelle proprie azioni, dall’allenamento ai pasti alla routine quotidiana. Questo richiede tanto sforzo non solo fisico ma anche mentale. In un certo senso, il bodybuilding ci educa alla vita. Io sono cresciuto con il bodybuilding e sono diventato una persona migliore, sono cresciuto come uomo.

Matteo Picchi: Un ultimo consiglio per chi vuole avvicinarsi a questo mondo?

Angelica Giglio: Il consiglio che posso dare, soprattutto per la prima gara, è di non investire subito troppo nel costume. Provate prima con un costume usato, perché non sapete se vi piaceranno le gare. Per quanto riguarda il look, fate quello che vi fa sentire più a vostro agio. Più siete a vostro agio, più vi sentite belle, più riuscite a esprimerlo sul palco. Se potete, imparate a farvi il trucco da sole: risparmierete tanto e avrete un look che vi piace.

Enrico Pittiruti: Il mio consiglio è di vivere la preparazione come qualcosa di bello. Nessuno ci obbliga a salire sul palco, quindi dobbiamo essere felici di farlo, nonostante le difficoltà. Il giorno della gara è il coronamento di mesi o anni di preparazione. Non guardate gli altri, concentratevi solo su voi stessi e sul dare il vostro 100%. Se vi sentite sicuri di voi, i giudici lo percepiranno. Ricordate sempre che state facendo questo per voi stessi, non per gli altri.

Matteo Picchi: Grazie mille ad Angelica e Enrico per aver condiviso la loro esperienza e i loro preziosi consigli. Il loro percorso dimostra quanto il bodybuilding possa essere una disciplina trasformativa, non solo fisicamente ma anche mentalmente ed emotivamente. Che siate principianti o atleti esperti, spero che questa intervista vi abbia dato nuovi spunti e motivazioni per il vostro percorso nel bodybuilding.

Il testo sopra riportato è un estratto sintetico della puntata pubblicata su Youtube che vi consigliamo di andar a vedere per approfondire ogni aspetto discusso con i nostri ospiti. Potete trovare la live anche in formato audio su Spotify!

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Oltre alle esperienze e alle storie condivise dagli atleti, vogliamo aggiungere ai nostri lettori alcuni consigli che possono fare la differenza nella preparazione e partecipazione alle gare di bodybuilding. Ecco cinque suggerimenti fondamentali per chiunque si stia avvicinando a questo mondo competitivo.

  1. Personalizza la tua strategia di peak week: Non esiste una formula unica per tutti. Sperimenta con diverse strategie di carico di carboidrati, manipolazione dell’acqua e riduzione del sodio nelle settimane precedenti alle competizioni minori. Prendi nota di come il tuo corpo reagisce e affina il tuo approccio personale per le gare più importanti. Ricorda che la peak week dovrebbe ottimizzare il tuo aspetto, non trasformare drasticamente il tuo fisico.
  2. Sviluppa una routine pre-gara efficace: Crea una checklist dettagliata per il giorno della gara, includendo tutti gli elementi essenziali come cibo, abbigliamento, prodotti per l’abbronzatura e attrezzatura per il pump. Pratica questa routine nelle settimane precedenti la gara per ridurre lo stress e l’ansia il giorno dell’evento. Includi anche tecniche di visualizzazione e rilassamento per mantenere la calma e la concentrazione.
  3. Ottimizza la tua presentazione sul palco: Oltre al posing tradizionale, lavora sulla tua presenza scenica complessiva. Pratica la tua camminata, le transizioni tra le pose e l’espressione facciale davanti allo specchio e in video. Chiedi feedback a coach esperti o a altri atleti. Ricorda che la sicurezza e il carisma possono distinguerti tanto quanto la tua condizione fisica.
  4. Gestisci le aspettative e le emozioni post-gara: Preparati mentalmente sia per la vittoria che per la sconfitta. Sviluppa un piano per gestire il rimbalzo post-gara, sia fisico che emotivo. Stabilisci obiettivi a breve termine per la fase di off-season immediatamente successiva alla gara, in modo da mantenere la motivazione e la direzione. Considera di tenere un diario per riflettere sull’esperienza e identificare aree di miglioramento.
  5. Investi nella recovery e nella prevenzione degli infortuni: Con l’intensificarsi dell’allenamento in vista della gara, aumenta anche il rischio di infortuni. Incorpora sessioni regolari di mobilità, stretching e tecniche di rilascio miofasciale nella tua routine. Monitora attentamente i segnali del tuo corpo e non esitare ad adattare il tuo programma di allenamento se necessario. Ricorda che arrivare alla gara sano è più importante che spingere oltre i tuoi limiti nelle settimane precedenti.

Questi consigli, combinati con la dedizione e la passione, possono aiutare ogni atleta a migliorare la propria preparazione e a raggiungere i propri obiettivi nelle competizioni di bodybuilding. Continuate a seguirci su garebodybuilding.it per altre interviste, consigli e storie di successo nel mondo del bodybuilding.